Le vicende storiche che hanno
caratterizzato la vita del Paese e della sua gente si possono riassumere in
quattro diversi periodi:
Le
migrazioni che iniziano intorno al VII secolo da parte di popolazioni
nomadi, Kabié, Lambà, Tabernà e altre provenienti da nord, alla ricerca di zone
più ricche e prospere, che si stabilirono nel centro-nord dell'attuale
Paese.
Altri gruppi etnici come gli Ewe,
provenienti da est, si stabilirono invece nel centro-sud del Paese inizialmente
nella zona del fiume Mono, dando origine ad un fiorente centro di commercio di
prodotti dell'agricoltura, e in seguito occuparono tutta una vasta zona che
comprende tutto il Sud del Paese e una parte dell'attuale Ghana.
Un altro gruppo etnico importante ancor oggi, i mina, arrivarono dal Ghana e si
stabilirono sulla costa.
La Tratta dei
Neri, che durò circa quattro secoli, ha inizio intorno al XV secolo,
quando i primi commercianti europei, soprattutto portoghesi e tedeschi,
approdarono sulle coste del golfo di Guinea per cercare schiavi per le
piantagioni nel "Nuovo Mondo".
Seguirono poi Danesi Francesi e Inglesi
e infine, nell'ultimo periodo, furono gli stessi schiavi, quelli che riuscirono
ad abbandonare il Nuovo mondo, a continuare la tratta dei Neri con gli
europei.
La
colonizzazione comincia nel 1884 quando il diplomatico tedesco Gustav
Nachtigal arriva a Togoville, un piccolo villaggio sulle sponde del Lago Togo, e
stabilisce un trattato con lo chef del villaggio Mlapa III, che accorda alla
Germania i diritti commerciali nella regione e che porta in breve alla creazione
della Colonia Togo inizialmente con capitale Aneho ed in seguito
Lome.
Considerata la colonia modello della
Germania, il Togo fu fino alla prima guerra mondiale un importante centro per la
produzione ed esportazione di molti generi alimentari: caffè, cacao, cotone,
olio di palme, manioca. Sotto la dominazione tedesca furono costruite tre
ferrovie (oggi praticamente in disuso) per il trasporto delle merci dal centro
del Paese alla costa.
Al termine della prima guerra mondiale
due terzi del Togo, grazie ad un mandato della SDN (Società delle Nazioni) ,
passano sotto la dominazione francese mentre la restante parte dei territori che
oggi fanno parte del confinante Ghana passano in mano agli inglesi. Durante
il periodo coloniale francese i Mina acquisirono un certo potere politico ed
economico grazie al fatto che risiedevano sulla costa e che da tempo
intrattenevano legami con gli europei.
l'Indipendenza: a partire dalla
fine della seconda guerra mondiale che corrisponde con il passaggio di mandato
dalla SDN all'ONU, comincia un processo di decolonizzazione che terminerà con
l'indipendenza del 1960.Nel
1963 il Togo diventò il primo paese del continente africano a subire un colpo di
stato militare dopo l'indipendenza: l'allora presidente Sylvanus Olympio venne
assassinato mentre cercava di rifugiarsi nell'ambasciata americana, il fratello
Nicolas Grunitzky assunse la guida del paese, ma fu deposto nel gennaio del
1967 dal colonnello Etienne Eyadéma che rimane al potere sino al
2004.
Sotto
la guida di Eyadéma il Togo conobbe una forte crescita economica, basata
soprattutto sull'esportazione di fosfati, processo di sviluppo che si arrestò
negli anni '80 quando il crollo dei prezzi dei fosfati determinò il crollo
dell'economia togolese.
Le
vicissitudini del Togo tornano sulla scena internazionale negli anni novanta per
una serie di insurrezioni e scioperi da parte dei Mina e degli Ewe contro
l'autoritarismo del governo in seguito alla quale Eyadéma viene privato
temporaneamente di ogni potere, mantenendo soltanto la carica rappresentativa di
presidente.Nel 1993 e nel 2003 però Eyadéma vince ancora le elezioni
presidenziali, e poco a poco il controllo del Paese torna nelle sue mani come
prima dell'inizio della crisi.
Nel
2005 Eyadéma muore e il potere passa nelle mani del figlio Faure Gnassingbé; in
seguito a denuncie, da parte dell'opposizione, di broglio elettorale scoppiano a
Lome e in tutto il Paese nuovi disordini che terminano nel giro di poco tempo
con la fuga di molti dissidenti nei confinanti Ghana e Benin.
Usi e costumi
Il popolo togolese, formato da diverse etnie
provenienti da differenti zone dell'Africa, è legato ad un così alto numero di
usanze e tradizioni popolari, religiose legate alle tappe evolutive della vita
dell'uomo, al susseguirsi delle stagioni, alla natura che per elencarle tutte
bisognerebbe scrivere un'enciclopedia. Piazze e strade di ogni villaggio sono
spesso luogo di feste e cerimonie caratterizzate da costumi sgargianti e danze
sfrenate a ritmo di tamtam e non vi mancherà sicuramente l'occasione di
assistere ad una di queste. Di seguito comunque elenchiamo le
principali.