Costruita sul litorale del Golfo del Benin,secondo la tradizione intorno alla metà del sedicesimo secolo, prende il nome da un arbusto che cresce in zona chiamato, nella lingua originaria, “alo”; il suffisso “mé” significa “in mezzo”, di qui il nome “alo-mé”, “in mezzo agli alo”.

Qualcuno ha paragonato Lome ad un immenso accampamento; l'oscurità della notte, illuminata solo dalle lanterne delle bancarelle degli ambulanti, , avvolge di mistero la vita dei suoi abitanti .

Punti d’interesse turistico.
Il “Grand Marché” è un centro commerciale situato in un edificio di tre piani dove si può trovare praticamente di tutto, dai moderni prodotti industriali ai cibi, dai tessuti ai prodotti dell'artigianato tradizionale.
L’attività di mercato si estende anche fuori dei suoi muri: nelle strade centinaia di venditori ambulanti animano il quartiere accompagnati dalla musica africana dei venditori di cassette e cd musicali.

Le sue spiagge durante l'inverno europeo, supportate da strutture alberghiere a cinque stelle e da ottimi ristoranti, erano frequentate da molti turisti.
Oggigiorno invece a causa dei disordini politici degli anni che seguirono, la presenza dei viaggiatori è piuttosto ridotta e molti negozi ed esercizi sopravvivono a malapena. La maggior parte delle strutture turistiche è pressoché deserta.
isti, soprattutto francesi e tedeschi anche attratti da uno spettacolo indimenticabile: il canto delle balene che (in ottobre) frquentano il Golfo del Benin.
